Cannes 2017: Tanti auguri Festival!

La nuova edizione del Festival più glamour del mondo, che quest’anno fa numero tondo e spegne ben settanta candeline, è ormai ai nastri di partenza. C’eravamo lasciati, poco più di un mese fa con l’annuncio della “Sélection Officielle” e, ai nomi celebri che avevamo elencato, si è aggiunto alcuni giorni fa quello del grande Roman Polanski, che presenterà Fuori Concorso la sua ultima fatica D’après une histoire vraie. Tratto da un libro di Delphine de Vigan il film è stato adattato per lo schermo addirittura da Olivier Assayas, l’eccellente autore francese ex-Cahiers du Cinéma che l’anno scorso proprio qui a Cannes, con Personal Shopper, ha condiviso con il Cristian Mungiu di Un padre, una figlia il Premio per la miglior regia. Mentre Polanski finisce inopinatamente Fuori Concorso, ai contendenti per la Palma d’oro va ad aggiungersi Ruben Östlund con The Square. Anche il regista svedese non è nuovo alla Croisette dove nel 2014 il suo modesto Forza maggiore vinse, ad avviso di chi scrive piuttosto immeritatamente, il Premio della Giuria per la sezione “Un Certain Regard”.

Nell’articolo precedente, ci eravamo lamentati della mancanza di italiani nel Concorso principale, esattamente come l’anno scorso. E, proprio come nel 2016, ben tre film nostrani hanno trovato accoglienza ne “La Quinzaine des Réalisateurs”: si tratta de L’intrusa del bravissimo Leonardo Di Costanzo, A Ciambra di Jonas Carpignano, e l’esordiente Roberto De Paolis, figlio del distributore Valerio, che presenta Cuori puri, nelle sale italiane dal 25 maggio. Ad essi va aggiunto Sicilian Ghost Story, l’opera seconda di  Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che aprirà la “Semaine de la Critique”, sezione dove il loro esordio, Salvo, si aggiudicò il massimo premio nel 2013. Anche per Sicilian Ghost Story gli spettatori italiani non dovranno attendere molto: il film sarà infatti nelle nostre sale il 18 maggio, in contemporanea con il Festival.

Tornando alla “Quinzaine”, ance quest’anno la competizione diretta da Édouard Waintrop sfodera alcuni pezzi da novanta, tanto da fare invidia al pur quotato Concorso ufficiale: si va, infatti, da Abel Ferrara (Alive in France) a Philippe Garrel (L’amour d’un jour) passando per il musical su Giovanna d’Arco (Jeannette – L’enfance de Jeanne d’Arc) di Bruno Dumont, e i nuovi parti creativi di Sharunas Bartas (Frost), Amos Gitai (West of the Jordan River) e Claire Denis (Un beau soleil intérieur).

Infine, per la retrospettiva “Cannes Classics”, il Festival ha scelto quest’anno di celebrare se stesso presentando una serie di film che proprio sulla Croisette fecero la loro prima comparsa, in qualche caso aggiudicandosi la Palma d’oro (un esempio: Blow-up di Michelangelo Antonioni). L’unica concessione che il vecchio Festival ha fatto a se stesso per sottolineare un compleanno così importante.

©RIPRODUZIONE RISERVATA – Ne è consentita esclusivamente una riproduzione parziale con citazione della fonte, Milena Edizioni o www.rivistamilena.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Content is protected !!