Berlinale 2018, il programma

La 68° edizione di uno dei maggiori festival cinematografici dell’anno è ormai ai nastri di partenza. Le danze si apriranno, infatti, giovedì 15 febbraio con il ritorno (graditissimo) di Wes Anderson che presenterà l’atteso Isle of Dogs, seconda opera in stop motion per l’autore de Fantastic Mr. Fox e film d’apertura del Concorso, e si concluderà il 25 febbraio con alcune repliche dopo l’assegnazione dei premi, prevista per il giorno prima. La nostra rivista seguirà l’evento giorno per giorno con recensioni e curiosità, cercando di privilegiare l’approfondimento delle opere che si susseguiranno nella capitale tedesca piuttosto che il glamour, peraltro meno invadente in una manifestazione che, con centinaia di titoli, è probabilmente la più ricca e geograficamente eterogenea fra le decine che si svolgono nel corso della stagione cinematografica. Pochi festival come la Berlinale, infatti, sanno allungare il loro sguardo su tutti i continenti e su un amplissimo numero di nazioni, riuscendo a dare spazio a cinematografie e autori solitamente emarginati.

Il programma di quest’anno appare, almeno sulla carta, di grandissimo interesse: oltre al già citato Anderson, gli organizzatori sono riusciti ad assicurarsi alcuni pezzi da novanta come il filippino Lav Diaz, che presenterà uno dei suoi film politici sotto forma di rock-opera (Season of the Devil), il russo Aleksej German Jr. (il film biografico Dovlatov) gli altri statunitensi Gus Van Sant (Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot, a maggio nelle sale italiane) e Steven Soderbergh (Unsane, che però è Fuori Concorso). Da segnalare, sempre nella competizione principale, il messicano Alonso Ruizpalacios (Museo), che proprio alla Berlinale del 2014 presentò l’ottimo esordio Güeros. In Concorso ci sarà anche, per la seconda volta, l’italiana Laura Bispuri con Figlia mia (nelle sale italiane il 22 febbraio, in contemporanea con il Festival), interpretato da Valeria Golino e Alba Rohrwacher. Quest’ultima era stata protagonista anche dell’esordio della regista, Vergine giurata, in concorso nel 2015.

Anche guardando alle altre sezioni, tra cui spiccano “Panorama” e soprattutto “Forum” (vero e proprio polmone verde della manifestazione), scorrendo i titoli è possibile imbattersi nelle nuove opere di autori come Kiyoshi Kurosawa (Foreboding, in “Panorama”), Kim Ki-duk (Human, Space, Time and Human) e Ursula Meier (Shock Waves), entrambi in “Panorama Special”, Hong Sangsoo (Grass) e Corneliu Porumboiu (Infinite Football), che hanno trovato spazio in “Forum”, e il grande documentarista argentino Fernando E. Solanas, presente in “Berlinale Special” con A Jpurney to the Fumigated Towns.

Per quanto concerne il ricco programma della Retrospettiva, il focus quest’anno sarà sul cinema tedesco degli anni ’20 e ’30: sarà possibile vedere o rivedere alcune opere meno note di autori importanti come Georg Wilhelm Pabst, Leni Riefenstahl, Joe May, William Dieterle. Previsto, inoltre, un omaggio in undici film a Willem Dafoe, che verrà insignito di un meritatissimo Orso d’oro alla carriera. Infine, verranno presentate alcune opere restaurate tra cui Tokyo Twilight di Yasujiro Ozu, The Cranes are Flying di Michail Kalatosov, e Il Cielo sopra Berlino di Wim Wenders.

Per tutte le notizie sul Festival, si può visitare il sito: www.berlinale.de, per seguire recensioni e approfondimenti della nostra Rivista, il link è invece il seguente: http://www.rivistamilena.it/category/rubriche/orizzonti-di-cinema/.

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