Torino Film Festival 2016: presentazione

Parte domani la 34° edizione di una delle più belle e seguite manifestazioni cinematografiche italiane, seconda per prestigio solo alla Mostra del Cinema di Venezia. Il Torino Film Festival è davvero una delle poche sicurezze nel panorama della settima arte per quanto concerne le cosiddette “abbuffate” di visioni, incontri, retrospettive, avvenimenti. Dal 18 al 26 novembre, infatti, la città più cinefila d’Italia sarà ancora una volta teatro di una kermesse che fa volentieri a meno del glamour per badare al sodo. Quello di Torino è un Festival il cui maggiore pregio è costituito probabilmente dal fatto di essere allo stesso tempo cólto e popolare: infatti è ormai divenuto un appuntamento irrinunciabile per i la maggior parte dei critici e degli specialisti italiani ma è frequentato assiduamente anche dal pubblico torinese, grazie al prezzo accessibile dei biglietti e all’estrema eterogeneità dell’offerta.

Il programma di quest’anno presenta, come al solito, la crema della cinematografia mondiale, una serie di pellicole di grande importanza provenienti direttamente dalla Berlinale o dal Festival di Cannes, ma ancora inedite nelle nostre sale. Tra esse A Lullaby to the Sorrowful Mystery di Lav Diaz (il film, dalla durata fluviale di 480 minuti, verrà proposto in due parti), L’Avenir di Mia Hansen-Løve, Elle di Paul Verhoeven (entrambi i film vedono protagonista Isabelle Huppert), Death in Sarajevo di Danis Tanović, Ma’ Rosa di Brillante Mendoza, il potente Eshtebak di Mohammed Diab, Ta’ang di Wang Bing. Tra i “colpacci” messi a punto dagli organizzatori, per la sezione “Festa Mobile” sarà possibile assistere all’anteprima di Sully dell’inossidabile Clint Eastwood (nelle sale italiane dal 1 dicembre), oltre ai nuovi film di Ben Wheatley (Free Fire) e Sion Sono (Antiporno), due autori che sono ormai presenze fisse a Torino (alcuni anni fa l’eccentrico regista giapponese fu oggetto addirittura di un’ampia retrospettiva).

Tra gli autori italiani, da segnalare l’esordio di Andrea De Sica, nipote del grande Vittorio e figlio di Manuel, che concorre, unico italiano, al premio Torino con I Figli della Notte, il nuovo documentario di Daniele Segre Nome di Battaglia Donna, dedicato alle partigiane italiane, e Slam – Tutto per una Ragazza di Andrea Molaioli.

Inoltre, da segnalare quest’anno la particolarità della doppia retrospettiva: oltre al proseguimento de “Le cose che verranno”, opere sugli scenari futuri immaginati dal cinema di fantascienza e horror dagli anni Trenta al Duemila, è infatti previsto un piccolo omaggio al cinema punk con sette film, tra i quali Jubilee di Derek Jarman, Sid e Nancy di Alex Cox, Rock’n’ Roll High School di Allan Arkush. Titolo dell’omaggio I Did It My Way: Essere Punk. Titolo escluso perché già proposto nelle precedenti edizioni: Absolute Beginners di Julien Temple, con David Bowie, al quale però è stato dedicato il manifesto del Festival. Il grande artista inglese, scomparso in un anno assai infausto, sarà così una sorta di angelo custode all’ombra della Mole.

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