Torino Film Festival giorno 6, “La Gomera” di Corneliu Porumboiu: un noir a tempo di musica

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Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e ora anche qui a Torino nella sezione “Festa Mobile”, La Gomera è il quinto lungometraggio di finzione di Corneliu Porumboiu, uno dei più importanti ed eclettici rappresentanti della nuova onda cinematografica rumena, che può vantare talenti come Cristi Puiu, Cristian Mungiu, Călin Peter Netzer, Radu Jude e Adrian Sitaru. Il film, che verrà distribuito nelle sale italiane il prossimo 30 gennaio come Fischia!, titolo ai limiti dell’autolesionismo, è un ballo di ladri di grande spasso che ruota intorno a un grosso traffico di droga e vede impegnati un poliziotto corrotto, una magnetica femme fatale, il resto di una banda di lestofanti che, come nella migliore tradizione del cinema noir, tenteranno di farsi le scarpe l’uno con l’altro.

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Se la fabula poggia su un côté decisamente classico e abusato, l’intreccio ordito dal regista, autore anche della sceneggiatura, è invece estremamente originale e intelligente. Porumboiu alleggerisce gli aspetti più seri della vicenda inserendo, con geniale intuizione narrativa, l’elemento del Silbo, la lingua dei fischi utilizzata dai pastori de La Gomera, l’isola delle Canarie che fa da sfonda a uno dei segmenti principali del film, per comunicare tra loro a distanza. Il poliziotto corrotto Cristi verrà infatti sottoposto dai malviventi a un vero e proprio addestramento per apprendere questo originale linguaggio, del quale i membri della banda si serviranno per scambiarsi importanti informazioni sul bottino.

Inoltre, l’ordine cronologico degli eventi viene sconvolto per lasciar posto a una scansione narrativa che, come ne Le iene di Quentin Tarantino, sceglie una partitura in capitoli durante i quali vengono presentati i diversi personaggi della storia, lasciando allo spettatore il compito di ricostruire i fatti e la successione in cui si sono svolti. La Gomera (facciamo fatica a utilizzare il titolo italiano) è un’opera di grande freschezza, che ragiona anche sulle dinamiche relazionali, in particolare attraverso il personaggio di Cristi, il poliziotto corrotto, interpretato da Vlad Ivanov, attore ormai di livello internazionale, che aveva lavorato con Porumboiu già in Polițist, Adjectiv.

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Volto imperturbabile alla Buster Keaton, Cristi prova a barcamenarsi tra tre donne, dalle quali riceve richieste pressanti e divergenti: l’affascinante e pericolosa Gilda che lo convince a passare dalla loro parte, la madre possessiva che non nutre alcuna fiducia in lui e dubita della sua virilità, e l’ispettrice di polizia Magda, una Marlene Dietrich in salsa rumena che, pur dal fronte opposto della legge, tenta di persuaderlo a compiere azioni illegali. La Gomera si rivela una vera e propria boccata d’ossigeno, un’opera capace di coinvolgere e di divertire, che trasuda amore per il racconto e per l’affabulazione. Porumboiu porta i personaggi e gli spettatori al cinema a vedere Sentieri selvaggi (in una sequenza geniale) di John Ford, solletica tutti i tipi di palato con scelte musicali eterogenee e tutte azzeccate che vanno da The Passenger di Iggy PopCasta Diva dalla Norma di Vincenzo Bellini, da Jacques Offenbach a Mozart ai Carmina Burana di Carl Orff. Senza che vi sia, in tutti i sensi, neanche una stonatura.

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