Il Mangianstri – I Shall be released / Jeff Buckley

di Alfonso Tramontano Guerritore 

Appena ci provano spariscono. Nel caldo fiotto di vento. Via, sull’asfalto, sui contorni di terra e fiori sporchi, tra le carte accatastate e i rifiuti. Sulla plastica e il superfluo buttato via, le lacrime devono farsi aria. Devono cambiare stato, subito, prive di ogni resistenza. Spariscono nel tempo di un affaccio. Si formano dai dotti, le sento uscire, ma non rigano il viso, non si attaccano. Restano dove il bianco dell’occhio si aggrappa alla pelle, con le ciglia a sorvegliare e il getto soffocato, contro l’aria in direzione contraria, la faccia esposta. Sono fortunato a tenermi ritto sul manubrio. A scivolare sulla parte in discesa di un cavalcavia, in piedi sui pedali.

Così funziona per la sofferenza. Il pianto svanisce e si mischia al fiume delle cose. La mente si sgombera nel percorso, spazzata dalla corrente. Per questo sorrido senza ragione. Guardo la strada e finalmente mi appare il filo dei miei pensieri caotici. Pedalo, avanzo, supero l’incrocio mentre si formano i percorsi davanti a me. E’ tutto chiaro. Mi serve un altro nome per la parola lutto. Un nome più bello, per le cose che se ne vanno e ne liberano altre.

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