A Salerno “ANCHE I PICCIONI MUOIONO”, da un racconto di Davide Speranza

Narrativa, teatro, musica, illustrazione. Quattro elementi che compongono il progetto di Letture in Viaggio, ideato dal narratore Davide Speranza, dal musicista Gianmarco Volpe e dal disegnatore Luigi Mascolo. Una commistione di sfere creative sul palco di teatri e spazi off, che vede i tre creativi portare in scena racconti e stralci di romanzi. Dopo Cattedrale tratto dall’omonima raccolta dello scrittore americano Raymond Carver, il gruppo campano si cimenta nella costruzione performativa ispirata al racconto Anche i piccioni muoiono scritto da Davide Speranza e che vedrà le musiche originali di Volpe, con le videoproiezioni di Mascolo. Il debutto al Barbuti Salerno Festival, all’interno della rassegna La Notte dei Barbuti diretta da Brunella Caputo: lo spettacolo si terrà martedì 9 agosto ore 21.15 a Largo Santa Maria dei Barbuti (Sa).

«Due morti scoperti sulla montagna, una bicicletta come testimone, un giovane soldato tornato dalla guerra, il desiderio della terra e di una identità perduta. “Anche i piccioni muoiono” nasce come racconto, una storia di formazione, anche se più idoneo sarebbe definirla ‘di dolorosa rinascita’ – spiega Speranza – La guerra, atto bellico riformato da azione istintuale a strategica autodistruzione di massa, strappa forma e volto all’umanità, incista mostri e incubi nella mente di chi ha dovuto subire la morte o infliggerla. La guerra non ha tempo, resta l’abominio che domina la sacralità dell’essere. Vincenzo è il protagonista della novella, cuoco sulle navi, torna nel suo Borgo. Siamo sul finire della Seconda guerra mondiale, gli americani sono già sbarcati nel Golfo di Salerno. Ma la vita di prima è cambiata, anche in una piccola comunità come quella della Costiera amalfitana, dove l’infinito del mare si è spezzato e un miracolo apocalittico diventa l’unico strumento della grazia perduta per ristabilire pesi e misure tra vita e sangue, carne e violenza. Molto hanno influito certi racconti di Ernest Hemingway che lessi diversi anni fa. Racconti di guerra e alienazione. E poi sicuramente mi hanno condizionato il cinema di De Sica e Rossellini, ma è la componente magica, irrazionale dell’immaginario felliniano a farsi spazio nella storia, come anche alcune sfumature macabre derivanti dall’universo filmico di David Lynch. Ma in sostanza, il nostro vuole essere un messaggio di rinnovata condivisione umana, un ritorno necessario alle radici».

Luigi Mascolo sul progetto: «Teatro, Musica e Visual Art, tre arti messe insieme per uno spettacolo di intrattenimento e immersivo unico. È questo l’obiettivo principale del progetto al quale ognuno di noi si dedica con grande passione e professionalità. Il mio contributo è dare delle coordinate visive. Provo a far entrare lo spettatore ‘dentro’ al racconto, offrendogli qualche spaccato scenografico per stimolarne l’immersione, utilizzando toni di colori caldi o freddi a seconda dell’azione narrata. Non mostro mai i personaggi, al limite qualche dettaglio, lo spettatore deve sentirsi parte integrante di quella scena, in ‘prima persona’».

Elemento imprescindibile del progetto è la musica, come racconta il polistrumentista Gianmarco Volpe: «La composizione di musiche assolutamente originali, più che seguire tracce melodiche, cerca di ricreare quadri ambientali, dento cui va in scena il racconto. Il mio lavoro diventa quasi onomatopeico, una ricostruzione dei suoni che richiamano le vicende della storia, gli elementi naturali. L’elemento portante è quello ritmico. La musica dà il ritmo alla parola. Come progetto, ci avviciniamo a sensazioni simili al cinema, ma poi le cose divergono. Il cinema è legato all’immagine più che alla parola. Nel cinema, ad esempio nelle pellicole impreziosite dalle colonne sonore di Morricone, la musica ha un valore emozionale potente, dà colore, suggerisce un sentimento, una sensazione. Ma lo spettatore ha davanti a sé tutta la dinamica del visivo. In Letture in Viaggio, come per un libro, il visivo devi immaginarlo tu. La musica, le parole e il disegno evocano un susseguirsi di eventi, poi il pubblico ricostruisce il resto. Qui tutto si basa sul suono della parola. Si lavora su linee ritmiche e timbriche, suoni che diventano colore di immagini e forma di immagini».

 Il racconto ANCHE I PICCIONI MUOIONO vede Davide Speranza alla lettura e Gianmarco Volpe alla chitarra. Un concerto letterario, dove il dialogo tra parola e suono è in costante rinnovo, producendo una percezione sinestetica della narrazione, quasi cinematografica grazie ai disegni in videoproiezione dell’illustratore e fumettista Luigi Mascolo che fanno da cornice alla performance. Le musiche di Volpe sono composizioni originali, ideate e scritte appositamente per il testo. Dunque non un tappeto sonoro, ma un intenso accompagnamento dialettico che incrocia l’oralità. Uno spettacolo di 50 minuti, tra narrativa, teatro e composizioni originali.

PROGETTO LETTURE IN VIAGGIO

Letture in Viaggio nasce nel giugno 2017, da un’idea di Davide Speranza (narratore e giornalista) e Gianmarco Volpe (musicista). Il format parte dalla parola, dal testo, da storie immaginate dagli scrittori. Quella parola viene metabolizzata, rimasticata e declinata attraverso diverse forme d’arte. Si apre, così, un dialogo tra la lettura performativa di Davide Speranza e l’interpretazione musicale di Gianmarco Volpe.

 Col tempo, il progetto si è ampliato, inglobando anche il disegno. Nel dicembre 2017, il fumettista Luigi Mascolo entra a far parte del team. La lettura e la musica vengono arricchite dalle scenografie videoproiettate dell’artista.

 Scrittura, lettura, teatro, musica, disegno. Un circo, un tuffo acrobatico nel mondo delle possibili narrazioni.

 A inaugurare il progetto è stata l’opera dello scrittore Raymond CARVER, “Cattedrale”, con lo spettacolo “Cattedrale, Carver in concerto”. ANCHE I PICCIONI MUOIONO è la seconda performance del format.

https://www.facebook.com/lettureviaggio/

CONTATTI:

DAVIDE SPERANZA

spesdavide@gmail.com

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