Eros e Pathos. Il Poliamore – primo capitolo

di Eliana Petrizzi

Blaise Pascal, nei suoi Pensieri, diceva: “Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce”. Dunque vi chiedo: amare due persone contemporaneamente è possibile? La risposta istintiva è no: l’amore dona il coraggio di scelte esclusive che non comportano rinunce, giacché ciò che si sceglie per l’amato è sempre il tutto. Nessuno è completo, ma chi ama trova in quell’individuo un’unicità perfetta ed irripetibile, che impedisce di percepirne le carenze, o che rende quelle carenze prove ulteriori da superare, in nome dell’amore. Amare insieme due persone sarebbe quindi come parlare di dittatura democratica. Si è abituati ad etichettare le storie d’amore parallele come amori fedifraghi, ma amare due persone nello stesso momento è in effetti molto più frequente di quanto si possa immaginare: si chiama polifedeltà. La religione cristiana, la cultura occidentale e la paura dell’abbandono impongono rapporti basati sulla stabilità e l’esclusività della coppia, alimentando indignazione nei confronti del tradimento. Per rispondere alla domanda iniziale e capire se sia possibile amare due persone contemporaneamente, dobbiamo ragionare sul significato di ‘amore’.

L’amore in senso lato è un sentimento intenso fatto di affetto, bisogno di accudimento, attaccamento, protezione e vicinanza che si prova nei confronti di un’altra persona; in quello passionale dovrebbero subentrare anche componenti come fedeltà, rispetto e stima reciproca, ma qui il condizionale è d’obbligo. Presupponendo che nella vastità di definizioni dell’amore siano compresi anche i loro contrari. Sì, io credo che sia possibile amare contemporaneamente due persone diverse. Personalmente sono per la monogamia. Ma ritengo anche che non sempre la bigamia sia una patologia o un vizio: ci sono persone tendenzialmente monogame, portate a vivere amori unici, esclusivi e totalizzanti, e ci sono altre persone che, diversamente, provano un autentico coinvolgimento sia sessuale che affettivo con più di un partner contemporaneamente. Statisticamente, vivere un doppio amore accade più agli uomini che alle donne. Spesso ci si innamora o ci si infatua di un’altra persona perché nella relazione primaria manca qualcosa, ma pure questo non è sempre vero. Di fatto, è raro trovare un partner in grado di completarci totalmente per tutta la vita, per cui alla fine anche l’altra persona, che ci arricchisce in quel preciso momento di euforia, finirà per risultare manchevole di qualcosa o di molte.

Se l’amore non fosse – com’è di fatto – una sorta di deficit cognitivo, saremmo tutti in grado di discernere prontamente, di operare le scelte più giuste per noi e per gli altri, di non commettere errori, di non crogiolarci nel torbido. Ma le cose in questo campo vanno sempre diversamente dalle nostre previsioni, sia migliori che peggiori. Solitamente, chi vive una doppia relazione afferma di non riuscire a pensare a una vita senza il compagno ufficiale ma, nonostante questo, non riesce a rinunciare alle attenzioni e all’attrazione per l’altro, che può essere un ex (quasi sempre) o qualcuno subentrato durante la relazione.  C’è anche da dire che, laddove non esiste chiarezza con se stessi e con chi ci è accanto, chi vive due storie in contemporanea non vive una relazione in più, ma due relazioni deludenti ed incomplete, in cui solo uno ama due individui, ma gli altri due continuano ad amarne uno solo; e queste faccende alla fine, dall’una e dall’altra parte sono fatte solo di limitazioni, di bugie, di sotterfugi continui, di stress e di rancori estenuanti. A quel punto, amici poliamorosi e polifedeli, se ci si accorge che le cose non riescono a funzionare, sarebbe bene affrontare il dolore di una scelta, sedersi con calma e mettere in discussione il rapporto o i rapporti, in modo da capire in che direzione girare il timone per evitare che il vostro viaggio finisca contro un iceberg.

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