Venezia 74, il programma: un Concorso a stelle e strisce

La 74° edizione del Festival cinematografico più antico del mondo è ai nastri di partenza. Dopo la pre-apertura di domani con Rosita di Ernst Lubitsch, restaurato ad opera del MoMa col supporto di Film Foundation (la proiezione sarà accompagnata dal vivo dalla Mitteleuropa Orchestra diretta da Gillian Anderson), il 30 agosto avrà luogo l’inaugurazione ufficiale. Il film scelto per aprire le danze è Downsizing del regista statunitense Alexander Payne (Sideways, Nebraska), a conferma che lo sguardo degli organizzatori e quello del Direttore Alberto Barbera è saldamente puntato in direzione di Hollywood.

Downsizing è infatti uno dei cinque film a stelle e strisce in corsa per il Leone d’oro, cui vanno aggiunti Suburbicon di George Clooney, Mother! di Darren Aronofsky, First Reformed di Paul Schrader e Ex Libris – The New York Public Library di Frederick Wiseman, uno dei due documentari in Concorso (l’altro è Human Flow del cinese Ai Weiwei). Inoltre, battono bandiera statunitense anche The Shape of Water del messicano Guillermo Del Toro, e due dei quattro film italiani selezionati: The Leisure Seeker, esordio oltreoceano di Paolo Virzì, e Hannah di Andrea Pallaoro, opera seconda di un autore nostrano che, come Roberto Minervini, vive ormai negli Stati Uniti e che molto impressionò proprio qui a Venezia con il precedente Medeas (presentato in “Orizzonti”), al punto da ricevere l’apprezzamento di Martin Scorsese e Paolo Sorrentino. La pattuglia italiana è completata dai Manetti Bros. con il musical Ammore e malavita,  e da Una famiglia di Sebastiano Riso.

Statunitense è anche il Presidente (anzi “la” Presidentessa) di Giuria, l’attrice Annette Bening (difficile immaginare, a questo punto, che il verdetto finale non collochi sul podio almeno uno dei film sopra citati), così come il Leone d’oro alla carriera vedrà salire sul palco due icone della vecchia Hollywood: Robert Redford e Jane Fonda. Premi sacrosanti e meritati, sia chiaro, però forse un meno marcato centralismo geografico avrebbe giovato maggiormente alla causa.

Facendosi largo tra il poderoso schiarimento americano, tra gli altri titoli (ventuno in tutto quelli in lizza per la vittoria finale) troviamo le belle sorprese di Kore-eda Hirokazu (The Third Murder), il sublime autore giapponese che proprio Venezia fece conoscere al mondo ai tempi del bellissimo esordio Maboroshi no hikari, del premiatissimo regista franco tunisino Abdellatif Kechiche (Mektoub, my Love: Canto Uno), del britannico Andrew Haigh (Lean on Pete), che già ha dato ottima prova di sé con Weekend e 45 anni.

Sebbene corrano già in rete i nomi dei favoriti, chi scrive preferisce non partecipare al gioco preventivo di coloro che hanno già deciso quali saranno i “film del Festival” e quali avrebbero fatto meglio a restare a casa: l’esperienza ha già mostrato molte volte che autori di solito straordinari hanno deluso le aspettative, mentre altri meno quotati sono approdati in Concorso con opere piacevolmente sorprendenti (un esempio recente il bellissimo Frantz di François Ozon, in concorso nella passata edizione). Quindi, quali sono (stati) i film migliori lo diremo solo alla fine, come è giusto che sia.

Tornando al programma, nella sezione “Orizzonti” trovano spazio altri tre italiani: l’atteso Gatta Cenerentola, nuovo film di animazione di Alessandro Rak, che qui divide la regia con Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli (biopic sulla cantante tedesca, resa famosa dal suo lavoro con i Velvet Underground e Andy Warhol), e La vita in comune del bravo Edoardo Winspeare. Come al solito molto nutrita e di grandissimo pregio è poi la sezione “Venezia Classici”: diciotto opere, tra le quali due (Amanti crocifissi e L’intendente Sansho) di Kenji Mizoguchi, sublime maestro giapponese poco noto al pubblico italiano (se non altro assai meno del più celebre Akira Kurosawa), il fluviale Novecento di Bernardo Bertolucci, Asso di picche, lungometraggio d’esordio di Miloš Forman, e Batch ’81 del filippino Mike De Leon. Infine, sarà sicuramente da guardare con attenzione la “Settimana della Critica”, organizzata dal SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), sezione collaterale al Festival nella quale si annidano quasi sempre alcune delle opere più belle, fresche e innovative dell’intera kermesse. Noi di “Rivista Milena” comunque ci saremo con aggiornamenti quotidiani dal Lido. L’invito è quello di vivere insieme a noi uno degli eventi cinematografici più attesi dell’anno.

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